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Siamo tutti manipolati

Prefazione

Di fonte a un testo dal titolo “Siamo tutti manipolati”, la prima impressione potrebbe essere quella dello sconcerto o della paura, e non nascondo che anche per me è stato un simpatico dilemma approcciarmi alla lettura di un testo così intitolato, ma che ha trovato subito conforto nella dedica del libro, in cui è chiaro come l’Autore voglia fare tesoro della sua esperienza di conoscenza e di vita, per trasmettere ai figli, che potrebbero essere allargati a una platea più ampia, raggruppabile nei molti lettori che avranno tra le loro mani questo prezioso lavoro, per dare utili strumenti di discernimento sia per il bene come anche per il male, che di fatto fanno parte della nostra vita quotidiana di ogni uomo e donna.

Inoltre, dopo avere letto le avvertenze che l’Autore ha voluto inserire all’inizio di questa pubblicazione, pur avendo come elemento di collegamento a quest’opera, la stima verso Domenico Libertini, mi sono domandato come mai un docente di teologia dogmatica sia stato invitato a fare la prefazione di un testo di questo tipo, soprattutto per un mondo che inizialmente poteva risultarmi estraneo.

Ma poi, leggendo con attenzione i sette capitoli di quest’opera, mi sono reso conto come l’Autore, sia stato realmente capace di partire dal pensiero di alcuni filosofi e non solo, e di concretizzare il tema della comunicazione nelle variegate dinamiche del linguaggio umano, addentrandosi in situazioni che hanno profondamente segnato questi ultimi cento anni della storia della vita di ognuno di noi, per approdare ai mass media e al ruolo di internet nella società odierna, soprattutto in un tempo che ci ha mostrato, in particolare modo durante il Lockdown, la necessità di questi nuovi mezzi di comunicazione, per non solo comunicare con il mondo esterno, ma anche per creare quelle che noi oggi chiamiamo comunità virtuali.

Libertini è stato capace di far suscitare nella mia lettura, una seria riflessione sul modo con il quale, durante l’attuale emergenza sanitaria globale, le reti sociali sono divenute uno dei canali di informazioni più̀ utilizzati dalla Chiesa cattolica, permettendole di raggiungere le comunità̀ in isolamento.

Le reti sociali e i mass media, inoltre, sono divenuti fondamentali per portare aiuto e sostegno ai migranti e rifugiati, tra le persone più̀ colpite dalle conseguenze della pandemia, ma anche per attivare programmi didattici e di catechesi,  che ci fanno comprendere, come sottolinea con equilibrio l’Autore in questo libro, dell’importanza di una comunicazione che sia intessuta di storie e di quell’aspetto narrativo che anche Papa Francesco ha focalizzato nel Messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali di quest’anno.

Questa pubblicazione, è un prezioso vademecum che aiuta il lettore a rimpossessarsi del proprio pensiero davanti al caos delle informazioni e delle manipolazioni sulle stesse. L’autore riesce abilmente a descrivere il mondo dell’ informazione politico-sociale e, partendo da Platone, traghetta all’oggi del  web e a quanto questo ormai influenzi l’uomo contemporaneo. È un invito a rientrare in sé e acquistare una visione del vero e del bene comune, per le generazioni future.

 

Daniele Pinton
Professore ordinario Teologia Dogmatica

  • Copertina con rilegatura filo refe: 104 pagine
  • Editore: Michele Biallo Editore (Ottobre 2020)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-905379-4-3
  • Prezzo: € 20,00
Domenico Libertini

Generale di Brigata dei Carabinieri nella riserva, avvocato del Foro di Roma, laureato in giurisprudenza ed in scienze della sicurezza interna ed esterna, è nato a Napoli il 7 ottobre 1954. Accademico delle Scienze della Repubblica di San Marino, ha pubblicato numerosi articoli a carattere tecnico giuridico ed è autore e coautore di numerosi libri fra i quali “Nobiltà e cavalleria nella tradizione e nel diritto” (1999), “Profili civilistici del diritto militare” (2005), “La funzione di polizia militare nell’ordinamento delle forze armate” (2006), “Il nuovo ruolo delle Forze armate” (2008), “Dagli antichi cavalieri agli attuali Ordini cavallereschi” (2009), “L’intelligente militare dopo la riforma del 2007” (2010) e “Discorso sul catasto onciario di Filetto in Abruzzo citeriore” (2011).