Lo Storia, da sempre, è stata, e sarà una grande Maestra di vita, almeno per coloro che ne vogliono cogliere gli insegnamenti.

Tra le pieghe di questa storia, il dottor Vincenzo Valente, specialista in malattie dell’apparato respiratorio, e Delegato emerito dell’Associazione Cavalieri S. Silvestro in Sersale, ha voluto approfondire la figura di un suo concittadino e collega medico, Antonio Casolini, che nella seconda metà del “700 si è dedicato ad approfondire un tema sulle “Febbri malariche e le vaccinazioni” argomento non del tutto conosciuto agli eruditi del suo tempo

Dopo cinque anni di studi impegnativi, condivisi con l’attività medica, ed a seguire la prima pubblicazione del 1785 “Saggio sopra il Vajuolo” incarico affidatogli dal principe Pignatelli, Governatore della Calabria, all’età di soli 30 anni, nel 1790 egli portava alla luce l’opra “Prospetto delle febbri intermittenti ossia Trattato delle malattie febbrili”.

L’interesse per gli studi compiuti, e la descrizione dei metodi innovativi e personali sperimentati in quel frangente storico, non a caso, gli valsero il conferimento della nomina di “Accademico della reale Accademia di Napoli, da paragonabile ad una sorta di “Premio Nobel per la medicina”, di quei tempi.

La riedizione dell’Opera, pertanto, nel voler riportare a conoscenza l’impegno sociale di una persona cara allo scrivente, nonché nonno dell’Onorevole B.ne Antonio Casolini, membro del Governo Giolitti per due legislature, diviene occasione di rivedere la “Storia della medicina” con altri occhi, aiutati in questo cammino, dalla competenza di luminari del settore universitario del calibro del ch.mo prof. Eugenio Gaudio, Rettore Em. della Sapienza e del prof. Vittorio A. Sironi Professore a.c. di Storia della medicina, di Storia della Disabilità, di Antropologia Medica e di Discipline Neuroscientifiche.

Di cuore un grazie sentito a quanti hanno permesso la pubblicazione, la stampa e la divulgazione, nonché un rinnovato pensiero ai summenzionati conferenzieri.

Da ultimo, un particolare encomio al curatore dell’Opera, il dr. Vincenzo Valente per il tempo sottratto ai suoi impegni ma che ha così permesso di riportare in luce un lavoro nascosto tra le pieghe del tempo.

Mons. Luigi Casolini di Sersale